Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4370 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:4370SENT

Massima

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La pendenza di una domanda di sanatoria edilizia preclude all'amministrazione la possibilità di adottare provvedimenti repressivi dell'abuso oggetto di tale domanda, in quanto la repressione renderebbe inane la domanda di sanatoria che non potrebbe più svolgere la sua funzione di ricondurre a legittimità la costruzione abusiva. Pertanto, l'amministrazione deve prioritariamente pronunciarsi sulla domanda di sanatoria, in quanto la repressione senza la previa definizione di tale domanda introdurrebbe surrettiziamente, senza le garanzie dello stesso procedimento di sanatoria, un definitivo giudizio di insanabilità dell'abuso. Solo all'esito della definizione della domanda di sanatoria, l'amministrazione potrà eventualmente adottare i provvedimenti repressivi, qualora ne ricorrano i presupposti. Ciò al fine di consentire alla domanda di sanatoria di esplicare i suoi effetti legittimanti, sempre che ricorrano le condizioni di legge.

Sentenza completa

N. 10005/2004
REG.RIC.

N. 04370/2014 REG.PROV.COLL.

N. 10005/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10005 del 2004, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via Goito, 29;

contro

Comune di Capodimonte;

per l'annullamento

dell’ordinanza in data 01.07.2004 n. 3657 con la quale il Settore tecnico e manutentivo ha ordinato la sospensione dei lavori e demolizione di opere abusive erette su un fabbricato sito in Capodimonte, località Mandriolo;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza…

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