Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33466 del 29 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33466PEN

Massima

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La revoca delle misure di prevenzione personali e patrimoniali può essere richiesta solo quando l'assoluzione definitiva dai reati posti a fondamento del provvedimento applicativo elimini l'elemento di fatto che aveva determinato la valutazione di pericolosità sociale del soggetto. Tuttavia, la revoca con effetti retroattivi non può intervenire nel corso dei giudizi di impugnazione avverso l'applicazione delle misure di prevenzione, ma deve attendere la definitiva definizione di tali procedimenti. Inoltre, la confisca dei beni disposta ai sensi della legge n. 55 del 1990, art. 14 presuppone l'accertamento che i beni stessi derivino da attività delittuose riconducibili alle ipotesi previste dalla citata norma, non essendo sufficiente la mera assoluzione dai reati posti a base del provvedimento applicativo delle misure di prevenzione. Infine, la tardiva proposizione del ricorso per cassazione, oltre il termine di dieci giorni previsto dalla legge, comporta l'inammissibilità dell'impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 31/2009 CORTE APPELLO di LECCE, del 22/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE SANTALUCIA;

lette le conclusioni del PG Dott. Izzo G., che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

La Corte di appello di Lecce ha confermato il decreto del Tribunale di Brindisi, con cui e' stata dichiarata l'inammissibilita' dell&#…

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