La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza può essere legittimamente applicata anche in caso di violazione del divieto di associarsi a pregiudicati, purché tale violazione sia stata debitamente contestata nell'imputazione. La necessità di rivalutare la pericolosità sociale del sorvegliato in caso di sospensione della misura per un periodo di detenzione superiore a due anni non sussiste qualora il concreto accertamento della pericolosità sociale emerga da altri elementi, come il coinvolgimento dell'imputato in episodi di particolare allarme sociale che denotino la persistenza della sua pericolosità. Il principio di correlazione tra accusa e sentenza non è violato quando l'imputazione, pur richiamando formalmente il solo obbligo di soggiorno, contenga in modo sostanziale anche il divieto di associarsi a pregiudicati, essendo tale elemento desumibile dalla descrizione complessiva del fatto contestato.