Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45448 del 30 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:45448PEN

Massima

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Il reato di apologia di delitti di terrorismo, previsto dall'articolo 414, commi 3 e 4, del codice penale, è un reato di pericolo concreto, che richiede l'accertamento di una condotta diretta a diffondere, attraverso mezzi telematici, teorie e messaggi atti a giustificare, esaltare o promuovere atti di violenza con finalità terroristiche, in grado di accrescere concretamente il rischio di adesione all'associazione terroristica o di emulazione di atti di terrorismo. Pertanto, la mera adesione interiore e ideologica non è sufficiente, essendo necessaria un'attivazione fattiva in favore della "causa jihadista", attraverso un'opera di propaganda e proselitismo, anche mediante la pubblicazione sui social network di contenuti inneggianti al martirio jihadista e agli attentati terroristici. L'elemento soggettivo del reato richiede la coscienza e volontà di turbare l'ordine pubblico o la personalità dello Stato, non deducibile automaticamente dalla cancellazione dei post. La motivazione della sentenza di condanna deve esaminare in modo specifico e analitico le condotte contestate, confrontandosi con le censure difensive relative al contenuto e al messaggio veicolato dai singoli post, nonché all'elemento soggettivo, senza limitarsi a parafrasi assertive dell'imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/09/2020 della Corte di appello di Brescia;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BARBARA CALASELICE;
lette le conclusioni dell'Avvocato generale, Dr. P. Gaeta, che ha chiesto l'annullamento con rinvio;
lette le conclusioni del difensore, avv. Vitali F., pervenute a mezzo p.e.c. con le quali ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata, la Corte d'appello di Brescia ha confe…

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