Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile, ancorché legittimamente edificato, è soggetto al previo rilascio di apposita autorizzazione da parte dell'amministrazione comunale competente, la quale è tenuta a verificare il rispetto degli standards urbanistici di cui al D.M. n. 1444/1968. Il mero richiamo alla mancanza di tali standards, senza l'indicazione specifica dei parametri non rispettati, costituisce una motivazione solo apparente, non essendo stati adeguatamente esplicitati i presupposti di fatto e le ragioni di diritto che hanno condotto al diniego dell'autorizzazione richiesta. Pertanto, il provvedimento di diniego è illegittimo per difetto di motivazione, ai sensi dell'art. 3 della legge n. 241/1990, salvo il riesame da parte dell'amministrazione nel rispetto dei principi di cui alla presente sentenza. Il silenzio-assenso non opera in relazione alle variazioni di destinazione d'uso degli immobili esistenti, contemplate dall'art. 10 della l.r. n. 37/1985, per le quali è necessaria l'espressa autorizzazione comunale.