Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, in accoglimento dei ricorsi proposti da Vodafone Italia S.p.A. e Tower Das S.p.A. contro il Comune di Cassola, ha stabilito i seguenti principi di diritto: 1. Il Comune non può adottare un regolamento che contenga un divieto generalizzato di installare stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche al di fuori di specifiche aree o siti puntuali previamente individuati, in quanto ciò contrasta con l'art. 43 del Codice delle comunicazioni elettroniche, che qualifica tali infrastrutture come opere di urbanizzazione primaria compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica, e con l'art. 8, comma 6, della Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettromagnetici, che limita il potere regolamentare comunale alla sola minimizzazione dell'esposizione della popolazione, senza possibilità di introdurre limitazioni generalizzate alla localizzazione. 2. Il Comune non può condizionare il rilascio dell'autorizzazione all'installazione di una stazione radio base alla previa presentazione di un programma annuale di sviluppo della rete, in quanto ciò integra un illegittimo aggravio del procedimento in contrasto con i principi di celerità e semplificazione che connotano la disciplina statale in materia di comunicazioni elettroniche. 3. Il Comune, nel valutare l'istanza di autorizzazione, deve tenere conto dell'idoneità tecnica del sito proposto dall'operatore a soddisfare le esigenze di copertura del segnale, senza poter imporre soluzioni alternative senza adeguata motivazione circa la loro equivalente idoneità.