Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23298 del 16 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23298PEN

Massima

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Il reato di ingiuria e minaccia sussiste anche quando le espressioni offensive e intimidatorie, pur non essendo rivolte direttamente alla persona offesa, coinvolgono indirettamente i membri della sua famiglia, in considerazione della potenzialità offensiva del reato che si estende a chi non è l'immediato bersaglio dell'azione lesiva. La mancanza di consenso della persona offesa all'applicazione della causa di non procedibilità per particolare tenuità del fatto, desumibile dalla sua costituzione di parte civile, impedisce l'operatività di tale esimente. La valutazione dell'attendibilità della prova testimoniale è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o contraddittorietà evidenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SI. Gi. Gi. , nata (OMESSO);

avverso la Sentenza del Tribunale di Monza del 19.10.2008;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dr. ((omissis));

Sentite le Requisitorie del PG (nella persona del Cons. Dr. ((omissis))), che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

IN FATTO

In data 15.2.2008 il Giudice di Pace di Monza ha condannato SI. Gi. Gi. quale colpevole di ingiuria e minaccia.

La donna e' accus…

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