Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32526 del 19 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32526PEN

Massima

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Il furto o tentato furto di beni custoditi in uno stabilimento pubblico, come un ospedale, integra l'aggravante prevista dall'art. 625, comma 1, n. 7 c.p., a prescindere dalla natura pubblica o privata del soggetto gestore della struttura, in quanto ciò che rileva è la destinazione della stessa allo svolgimento di un'attività di indiscutibile interesse pubblico, quale la cura delle persone malate. L'indicazione, nel capo di imputazione, che il fatto sia avvenuto in un ospedale e abbia avuto ad oggetto farmaci ivi custoditi, è sufficiente a integrare la contestazione in fatto dell'aggravante, senza che sia necessario specificare espressamente la natura pubblica della struttura. Pertanto, la Corte di appello, nel riqualificare il reato da furto in abitazione a tentato furto semplice, ha correttamente applicato l'aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 7 c.p., in quanto il fatto è stato commesso all'interno di uno stabilimento pubblico, seppur non espressamente qualificato come tale nell'imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/11/2019 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Firenze ha parzialmente riformato la sentenza del 15 settembre 2016 …

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