Il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato di uno straniero non può essere negato sulla base della sola valutazione della capacità reddituale pregressa, senza considerare le concrete prospettive occupazionali e il grado di inserimento sociale dello straniero, documentati ad esempio dal percorso lavorativo pregresso e dalle possibilità di inserimento futuro. L'amministrazione procedente deve effettuare una valutazione complessiva della situazione dello straniero, tenendo conto anche di eventuali modificazioni positive intervenute nel suo rapporto di lavoro durante il procedimento di rinnovo, senza limitarsi a una valutazione meramente retrospettiva della sua capacità economica. Il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, basato esclusivamente sulla valutazione della capacità reddituale pregressa dello straniero, senza considerare il suo complessivo grado di inserimento sociale e le concrete prospettive occupazionali, è pertanto illegittimo per violazione e falsa applicazione dell'art. 5, comma 5, e dell'art. 22, comma 11, del d.lgs. 286/1998, nonché per insufficienza della motivazione.