Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46865 del 8 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:46865PEN

Massima

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Il rigetto della richiesta di sospensione del procedimento penale con messa alla prova, ai sensi dell'art. 464-quater c.p.p., comma 7, è impugnabile esclusivamente unitamente alla sentenza che definisce il giudizio, in applicazione del principio generale di cui all'art. 586 c.p.p., senza che tale regola possa subire deroghe. Il giudice, nel valutare la richiesta di sospensione con messa alla prova, deve considerare tutti i parametri previsti dall'art. 133 c.p., senza dare rilievo esclusivo a circostanze quali l'assenza dell'imputato o i suoi precedenti penali, e può, ove necessario, intervenire sulle modalità di svolgimento del programma di trattamento, inserendo eventuali prescrizioni ulteriori, al fine di renderlo idoneo. Inoltre, il previo risarcimento del danno non costituisce un requisito necessario per l'ammissione alla sospensione del procedimento con messa alla prova, ai sensi dell'art. 168-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 9257/2014 TRIBUNALE di ROMA, del 26/05/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/07/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE CRESCIENZO UGO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. STABILE Carmine, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore Avv.to (OMISSIS), del Foro di Roma che insiste nel ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
(OMISSIS), i…

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