Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico, anche attraverso condotte di istigazione a commettere reati contro la personalità interna ed internazionale dello Stato, integra gravi indizi di colpevolezza che giustificano l'applicazione di misure cautelari, ove siano comprovati elementi oggettivi e soggettivi idonei a delineare la struttura associativa, i ruoli e le condotte dei singoli partecipi, anche se tenuti in ambito carcerario, purché sussistano esigenze cautelari attuali e concrete, indipendentemente dall'esito di eventuali giudizi penali paralleli aventi ad oggetto fatti parzialmente coincidenti. La valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari deve essere effettuata dal giudice in modo puntuale e analitico, tenendo conto di tutti gli elementi di prova acquisiti, senza che possano essere accolte censure meramente generiche o interpretazioni soggettive della condotta dell'indagato, in ossequio ai principi di tassatività e determinatezza che governano l'applicazione delle misure cautelari personali.