Il vincolo ambientale, paesaggistico o idrogeologico imposto su un immobile prima della realizzazione di opere abusive costituisce un ostacolo insuperabile alla sanatoria edilizia, anche qualora le opere non comportino l'inedificabilità assoluta del sito, in quanto la normativa statale sul terzo condono edilizio, recepita dalla legislazione regionale siciliana, preclude in modo tassativo la possibilità di sanare interventi edilizi abusivi realizzati in aree sottoposte a tali vincoli, salvo che non ricorrano congiuntamente le specifiche condizioni previste dalla legge, ovvero che le opere siano state realizzate prima dell'apposizione del vincolo, siano conformi agli strumenti urbanistici e di minore rilevanza, e vi sia il parere favorevole dell'autorità preposta alla tutela del vincolo. In assenza di tali presupposti, il diniego del condono assume carattere vincolato e non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento, non essendo configurabile alcun legittimo affidamento sulla regolarizzabilità dell'abuso né una disparità di trattamento rispetto a precedenti casi di sanatoria, stante la natura rigidamente vincolata del provvedimento.