Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 11 del 2 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11PEN

Massima

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L'inammissibilità del ricorso, per qualunque causa, non consente il formarsi di un valido rapporto processuale e preclude pertanto la rilevabilità di cause di estinzione del reato, senza distinzione tra cause di inammissibilità originarie e sopravvenute. Ciò in quanto l'inammissibilità dell'impugnazione, determinando la mancata instaurazione di un valido rapporto processuale, impedisce l'esame di qualsiasi questione di merito, compresa quella relativa alla prescrizione del reato. Pertanto, una volta dichiarata l'inammissibilità del ricorso, il giudice non è tenuto a verificare l'eventuale intervenuta prescrizione, in quanto tale verifica presuppone la validità del rapporto processuale, che invece viene meno a causa dell'inammissibilità. Questa regola opera in modo uniforme, senza distinzioni tra cause di inammissibilità originarie e sopravvenute, in quanto l'effetto preclusivo dell'inammissibilità si produce in ogni caso, impedendo l'esame di qualsiasi questione di merito, compresa quella relativa alla prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso straordinario ex articolo 625 bis c.p.p. proposto da:

BR. Um. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza n. 35201/08 in data 3 luglio 2008 della Corte di cassazione, Sezione seconda penale, emessa nei suoi confronti nel procedimento R.G. n. 36053/03;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)).

RITENUTO IN FATTO

che BR.Um. , a mezzo del suo difensore, avv. ((omissis)), ha proposto ricorso straordinario ex articolo 625 bis c.p.p. avverso la sentenza n. 35201/08 in data 3 lugl…

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