Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21589 del 22 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:21589PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca adottato ai sensi della legge n. 575 del 1965 costituisce una misura di prevenzione patrimoniale che può essere revocata, ai sensi dell'art. 7 della legge n. 1423 del 1956, solo sulla base di prove nuove, sopravvenute rispetto alla conclusione del procedimento di prevenzione e tali da determinare una decisiva incrinatura del corredo fattuale su cui si era basata la decisione originaria. Non è sufficiente invocare elementi favorevoli già deducibili nel precedente procedimento, ma non dedotti, né tantomeno allegare generiche circostanze o documenti senza chiarirne la capacità di inficiare in modo determinante la presunzione di illecita provenienza del bene confiscato. La revoca della confisca, essendo un rimedio straordinario, non può trasformarsi in una forma di impugnazione tardiva, ma richiede la dimostrazione di vizi genetici del provvedimento originario, non superabili attraverso il mero riesame degli stessi elementi fattuali già valutati. Pertanto, l'istanza di revoca è inammissibile se non supportata da allegazioni concrete e specifiche, idonee a ribaltare la presunzione negativa sulla lecita provenienza del bene, senza che sia sufficiente il mero richiamo a principi giurisprudenziali astratti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 9/2013 CORTE APPELLO di CATANIA, del 06/03/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI MARIA;

lette le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto, rigetto.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione (OMISSIS) avverso il decreto della Corte d'appello di Catania in data 6 marzo 2014 con il quale e' stato confermato quello del Tribunale adottato il 16 maggio 2013. Con tale ultimo …

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