Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14264 del 23 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14264PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La misura cautelare della custodia in carcere può essere applicata solo quando sussistano gravi indizi di colpevolezza in relazione ai reati contestati e concreti e attuali esigenze cautelari, senza che possa presumersi automaticamente la loro sussistenza sulla base della mera appartenenza dell'indagato ad un contesto associativo di stampo mafioso. Il giudice è tenuto a valutare attentamente tutti gli elementi probatori, anche quelli favorevoli all'indagato, e a motivare in modo specifico e logico la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della misura, senza poter fare affidamento su mere presunzioni o su elementi indiziari già superati da precedenti pronunce giurisdizionali. In particolare, il giudice deve verificare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione alla specifica contestazione associativa, tenendo conto di eventuali precedenti pronunce assolutorie per il medesimo fatto, e deve altresì accertare la concreta e attuale sussistenza delle esigenze cautelari, senza poter presumere automaticamente la loro esistenza sulla base della sola appartenenza dell'indagato a un contesto mafioso. Inoltre, l'aggravante della finalità di agevolare l'attività di un'associazione mafiosa ex art. 7 L. 203/1991 non può essere riconosciuta sulla base della mera notorietà dell'appartenenza dell'indagato a un sodalizio mafioso, essendo necessario che la condotta contestata sia stata effettivamente accompagnata da atti idonei a determinare la soggezione della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 430/2016 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 31/05/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PALMA TALERICO;
sentite le conclusioni del PG Dott. GAETA Pietro, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;
uditi i difensori avv. (OMISSIS) e (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del "31 maggio 2016 con prosecuzione il 3 giugno 2016", il Tribunale di C…

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