ECLI:IT:CASS:2002:20697PEN
Con la sentenza sopra menzionata è stata confermata quella di primo grado con cui M. M. A. è stato dichiarato colpevole del reato di cui agli artt. 57, 595 c.p. e l. n. 47/1948 per avere, quale direttore del quotidiano "Le notizie", consentito la pubblicazione in prima pagina e a pag. 9 di un articolo lesivo della reputazione di S. L., con l'attribuzione allo stesso del fatto determinato non vero di aver chiamato un santone indiano per curare il proprio figlio S., entrato in coma, con ciò omettendo di esercitare il dovuto controllo sui titoli e sul contenuto dell'articolo.
Ricorre il M. per cassazione prospettando quattro motivi di annullamento della sentenza con riferimento all'art. 57 c.p.: 1) improcedibilità dell'azione penale, in querela chiedendosi la punizione dei soli "autori degli articoli citati"; 2) mancanza del necessario accertamento della penale responsabilità del cronista; 3) mancata considerazione dell'affidamento ripos…
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