L'Amministrazione, nell'esercitare il potere di prescrizione di interventi di messa in sicurezza e bonifica di siti contaminati, è tenuta a motivare adeguatamente le proprie determinazioni, effettuando una puntuale istruttoria e una comparazione tra le diverse opzioni tecnologiche astrattamente percorribili, al fine di individuare la soluzione più idonea ed efficace nel raggiungimento degli obiettivi di tutela ambientale, tenendo conto delle specifiche caratteristiche del sito, dell'efficacia delle misure nel tempo, dei tempi di esecuzione e dell'impatto sull'ambiente circostante. L'imposizione di una determinata tecnologia, in sostituzione o integrazione di un sistema già avviato e in corso di realizzazione, deve essere sorretta da una congrua motivazione che dia conto delle ragioni per cui il sistema inizialmente prescelto risulti inadeguato o insufficiente, nonché dei vantaggi effettivi connessi alla nuova soluzione prescritta. L'Amministrazione non può inoltre imporre prescrizioni che risultino sproporzionate rispetto alle finalità perseguite, come nel caso di un divieto assoluto di qualsiasi movimentazione di terreno, anche di modesta entità, in assenza di una specifica valutazione della sua effettiva incidenza sulle attività di bonifica in corso.