Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 4635 del 31 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:4635PEN

Massima

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Il dolo generico, quale consapevolezza e volontà della falsità della dichiarazione, è sufficiente per la configurazione del reato di falso nella dichiarazione rilasciata ai fini dell'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, non essendo necessaria la finalità di conseguire un beneficio indebito. Tuttavia, il dolo generico deve essere rigorosamente provato, non potendosi presumere la sussistenza del reato in caso di mera negligenza o leggerezza dell'agente nell'indicare i redditi familiari. L'errore sulla nozione di reddito rilevante ai fini del patrocinio a spese dello Stato non costituisce errore scusabile, essendo qualificabile come errore sulla legge penale. Pertanto, il giudice non può escludere la sussistenza del dolo generico sulla base di una generica affermazione di "evidenza" dell'impossibilità per l'imputato di accertare il reddito dei familiari, dovendo procedere ad un rigoroso accertamento in tal senso, anche alla luce degli indicatori elaborati dalla giurisprudenza di legittimità in tema di dolo eventuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. TORNESI Daniela Rita - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI MESSINA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/05/2017 del GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di
MESSINA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. EUGENIA SERRAO;
sentito il Sostituto Procuratore generale, Dott.ssa DE MASELLIS MARIELLA, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe il Tribuna…

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