Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La comunicazione di avvio del procedimento amministrativo ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241/1990 deve essere garantita anche nei procedimenti disciplinati da normative speciali anteriori all'entrata in vigore di tale legge, salvo che la specifica normativa di settore preveda già forme sufficienti di partecipazione del privato. Pertanto, l'omissione della comunicazione di avvio del procedimento determina l'illegittimità degli atti successivi, anche se adottati in base a una normativa speciale che non contempla tale obbligo, come nel caso della procedura espropriativa disciplinata dall'art. 7 della legge n. 385/1990. La partecipazione del privato al procedimento amministrativo, introdotta dalla legge n. 241/1990, costituisce un principio generale che deve essere garantito anche quando il procedimento è regolato da norme speciali, a meno che queste ultime non prevedano forme equivalenti di partecipazione. L'amministrazione non può limitarsi a consentire la partecipazione del privato solo nel momento dell'occupazione dei suoi beni, ma deve garantirla già nelle fasi precedenti di approvazione del progetto e dichiarazione di pubblica utilità dell'opera, in cui vengono assunte le determinazioni discrezionali. Pertanto, l'omissione della comunicazione di avvio del procedimento determina l'illegittimità derivata anche degli atti successivi, come il decreto di occupazione di urgenza.