Consiglio di Stato sentenza n. 7312 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:7312SENT

Massima

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Il termine di trenta giorni previsto dalla legge regionale per la comunicazione scritta e documentata delle giustificazioni delle assenze dal mercato da parte del titolare di autorizzazione al commercio su aree pubbliche ha natura perentoria, sicché il mancato rispetto di tale termine comporta la qualificazione delle assenze come ingiustificate, con conseguente decadenza dalla concessione di occupazione di suolo pubblico e revoca dell'autorizzazione all'esercizio del commercio, a tutela dell'interesse pubblico al corretto utilizzo dei posteggi da parte dei concessionari. Tale previsione normativa, che consente all'amministrazione di verificare in modo certo e tempestivo la regolarità dell'utilizzo dei posteggi, non risulta irragionevole o sproporzionata rispetto alla libertà di iniziativa economica privata, atteso che il legislatore può e deve mantenere forme di regolazione dell'attività economica volte a garantire l'osservanza dell'utilità sociale della medesima, in conformità all'art. 41 della Costituzione. Pertanto, il mancato rispetto del termine perentorio di trenta giorni per la comunicazione delle giustificazioni delle assenze, previsto dalla legge regionale e riprodotto nel regolamento comunale, legittima l'adozione del provvedimento di decadenza dalla concessione di suolo pubblico e di revoca dell'autorizzazione all'esercizio del commercio su aree pubbliche, senza che ciò integri una violazione della libertà di iniziativa economica privata.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/12/2018

N. 07312/2018REG.PROV.COLL.

N. 04740/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 4740 del 2017, proposto da:
Gruppo Principe di Stasio Salvatore e C. s.n.c., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Federica Scafarelli, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Giosuè Borsi, n. 4;

contro

Comune di Verona, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Fulvia Squadroni e Giovanni Michelon, domiciliato
ex
art. 25 Cod. proc. amm. presso la Segreteria Sezionale del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro, n. 13;

nei confronti

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