Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24952 del 4 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24952PEN

Massima

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Il rifiuto di un atto d'ufficio da parte di un pubblico ufficiale, per integrare il reato di cui all'art. 328 c.p., deve essere ingiustificato e riguardare un atto indifferibile. Pertanto, il rifiuto di un intervento chirurgico non urgente, motivato dalla necessità di garantire la sicurezza del paziente in considerazione delle sue condizioni di salute e dell'assenza di collaborazione da parte di altro personale medico previsto dal protocollo operatorio, non integra gli estremi del reato di rifiuto di atti d'ufficio. Il pubblico ufficiale, infatti, non è tenuto ad eseguire l'atto richiesto in condizioni di rischio per l'incolumità del paziente, essendo prevalente l'obbligo di tutelare la salute e l'incolumità dello stesso. Inoltre, l'indifferibilità dell'atto rifiutato deve essere espressamente accertata, non potendosi presumere tale requisito per il solo fatto che l'intervento fosse già iniziato, in assenza di elementi che ne comprovino l'urgenza e l'improrogabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/11/2017 della CORTE APPELLO SEZ.DIST. di TARANTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPOZZI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non costituisce reato.
Udito il difensore avv. (OMISSIS) del foro di TARANTO in difesa di (OMISSIS)…

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