Il divieto di locazione dell'immobile assegnato con contributo pubblico per l'edilizia residenziale agevolata costituisce un obbligo di legge a carico del beneficiario, la cui violazione comporta la decadenza dal contributo percepito. Tale divieto, espressamente previsto dalla convenzione stipulata tra il beneficiario e l'ente erogatore, nonché dal bando di assegnazione del contributo, trova fondamento normativo nell'art. 12-bis del d.l. n. 1022 del 1965 e nell'art. 20 della l. n. 179 del 1992, che impongono il vincolo di destinazione dell'immobile per un periodo di cinque anni dalla vendita. Il provvedimento di revoca del contributo, conseguente all'accertata violazione del divieto di locazione, riveste carattere dovuto e non necessita della previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto l'obbligo di non locare l'immobile è già chiaramente stabilito dalla legge e dalla convenzione. La mera riproposizione dei motivi di primo grado, in assenza di una specifica critica dei capi della sentenza che li ha disattesi, è inammissibile in sede di appello.