Cassazione penale Sez. II sentenza n. 118 del 5 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:118PEN

Massima

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Il delitto di riciclaggio si configura quando l'agente, consapevole della provenienza illecita del denaro, pone in essere operazioni volte a occultarne l'origine criminale, anche avvalendosi della collaborazione di terzi soggetti che, a vario titolo, partecipano all'attività di ripulitura. La gravità indiziaria di tale reato può essere desunta da una pluralità di elementi probatori, quali intercettazioni telefoniche ed ambientali, accertamenti bancari e documentali, che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato nelle dinamiche illecite, anche in concorso con altri soggetti. Ai fini della configurabilità del delitto associativo, non è necessaria la conoscenza reciproca tra tutti gli associati, essendo sufficiente la consapevolezza e la volontà di partecipare, assieme ad almeno altre due persone aventi la stessa consapevolezza e volontà, ad una società criminosa strutturata e finalizzata secondo lo schema legale. Pertanto, il ruolo di promotore finanziario e consulente svolto dall'indagato nell'ambito dell'associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio può integrare il requisito della partecipazione soggettiva, anche in assenza di una comprovata conoscenza diretta tra tutti i membri del sodalizio. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il giudice deve considerare non solo la gravità e le modalità della condotta contestata, ma anche l'attualità del pericolo di reiterazione del reato, desumibile dalla perdurante operatività della struttura criminale, dalla serialità delle condotte accertate e dalla disponibilità di fondi illeciti non ancora individuati, nonché dalla personalità dell'indagato e dai suoi contatti anche all'estero, idonei a giustificare il rischio di inquinamento probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/06/2017 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIOVANNI ARIOLLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. GIANLUIGI PRATOLA che conclude per l'inammissibilita';
Udito il difensore (Avv. (OMISSIS) in sost. Avv. (OMISSIS)).
Il difensore presente chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), sottoposto alla misura cautelare degli arre…

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