Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32433 del 22 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:32433PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere revocato o modificato in ogni stato e grado del procedimento, anche in sede di legittimità, qualora vengano meno le esigenze cautelari che ne avevano giustificato l'adozione, determinando così la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente alla decisione del gravame proposto avverso il provvedimento stesso. In tale ipotesi, il ricorso per cassazione deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, senza che ciò comporti la condanna del ricorrente alle spese del procedimento o al pagamento della sanzione pecuniaria, in quanto il venir meno dell'interesse alla decisione del ricorso è dovuto a circostanze sopravvenute e indipendenti dalla volontà del ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 357/2014 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE, del 19/03/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI GIOVANNI LOMBARDO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto che ha chiesto dichiararsi il ricorso inammissibile;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che dichiara di non aver piu' interesse al ricorso.

Letto il ricorso ed esaminati gli atti.

OSSERVA

Ritenuto c…

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