Il falso materiale commesso da privato in atto pubblico (art. 482 c.p.) è punito con una pena inferiore di un terzo rispetto a quella prevista per il falso materiale commesso da pubblico ufficiale (art. 477 c.p.). Pertanto, nel caso in cui il fatto di falso sia stato commesso da un privato, il giudice deve applicare la riduzione di pena di un terzo rispetto al minimo edittale previsto per il reato di cui all'art. 477 c.p. Ciò in quanto la norma di cui all'art. 482 c.p. costituisce una fattispecie autonoma e distinta rispetto a quella di cui all'art. 477 c.p., con una cornice edittale di pena più favorevole per il privato che abbia commesso il falso. Il giudice, una volta correttamente qualificato il fatto come reato di falso materiale commesso da privato in atto pubblico, deve quindi applicare la riduzione di pena di un terzo rispetto al minimo edittale previsto per il reato di cui all'art. 477 c.p.