Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24220 del 20 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:24220PEN

Massima

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Il giudice può disporre la custodia cautelare in carcere nei confronti di un indagato quando, sulla base di elementi probatori specifici e concreti, emerga la sua personalità negativa e il concreto pericolo di reiterazione di reati violenti, nonostante l'assenza di precedenti penali, in quanto tali elementi sono sufficienti a giustificare l'adozione della misura più grave, in assenza di misure cautelari meno afflittive idonee a scongiurare il pericolo. La motivazione sulla sussistenza delle esigenze cautelari può essere integrata dal giudice del riesame, anche in assenza di una specifica motivazione nell'ordinanza cautelare originaria, purché tale integrazione non sia arbitraria ma fondata su elementi di fatto specifici e concreti, desumibili dagli atti, che rendano altamente probabile il pericolo di reiterazione di reati violenti da parte dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 05/01/2007 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIRACCINI PAOLA;

Rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons. Dott. Delehaye chiedeva il rigetto del ricorso.

Rilevato che il difensore Avv. SINATRA chiedeva l'accoglimento.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale del riesame di Caltanissetta accoglieva in…

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