Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41300 del 5 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:41300PEN

Massima

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L'impugnazione proposta dall'imputato avverso la sentenza di condanna del giudice di pace alla sola pena pecuniaria, ancorché il decreto legislativo n. 274 del 2000, art. 37, ne preveda l'appellabilità solo nel caso in cui sia impugnato il capo relativo alla condanna al risarcimento del danno, deve qualificarsi come appello e non come ricorso per cassazione, in virtù dell'effetto estensivo dell'impugnazione contro la condanna penale previsto dall'art. 574 c.p.p., il quale dispone che l'impugnazione dell'imputato contro la pronuncia di condanna penale o di assoluzione estende i suoi effetti alla pronuncia di condanna alle restituzioni, al risarcimento dei danni e alla rifusione delle spese processuali, se questa pronuncia dipende dal capo o dal punto impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LA. RO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/02/2007 GIUDICE DI PACE di MENFI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CALABRESE ((omissis));

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)).

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