Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 223 del 3 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:223PEN

Massima

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Il diritto di difesa dell'imputato, pur essendo un diritto fondamentale costituzionalmente garantito, può essere modulato dal legislatore in relazione alle specifiche situazioni processuali, ai gradi di giudizio e alle tipologie di procedimento, senza che ciò comporti una violazione dei principi costituzionali e convenzionali. Le disposizioni di cui all'art. 581, commi 1-ter e 1-quater, c.p.p., introdotte dalla riforma Cartabia, che prevedono l'onere di elezione o dichiarazione di domicilio e, in caso di giudizio in assenza, il conferimento di espresso mandato al difensore dopo la pronuncia della sentenza, rispondono all'esigenza di impedire la celebrazione di processi destinati ad essere travolti dai rimedi restitutori a vantaggio dell'assente inconsapevole, nonché di assicurare l'efficienza e la ragionevole snellezza del processo penale, senza imporre oneri eccessivamente gravosi. Tali disposizioni, applicabili alle sentenze pronunciate dopo l'entrata in vigore della riforma, non violano il diritto di difesa, in quanto l'imputato, ove versi in condizioni di assenza inconsapevole o di mancata conoscenza del processo, può comunque avvalersi dei rimedi ripristinatori della rescissione o della restituzione in termini, idonei a garantire il pieno esercizio del diritto di difesa. Inoltre, l'eventuale diversità di trattamento tra l'imputato presente e quello assente non si pone in contrasto con il principio di uguaglianza, in quanto giustificata dalla diversità delle situazioni di fatto. Pertanto, la declaratoria di inammissibilità dell'impugnazione proposta in assenza dell'elezione o dichiarazione di domicilio e del conferimento di specifico mandato al difensore, previsti dalle citate disposizioni, non determina una lesione del diritto di difesa costituzionalmente garantito, né configura un profilo di illegittimità costituzionale delle norme in questione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
In nome del Popolo Italiano
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SESTA SEZIONE PENALE
Composta da
Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente
Dott. RICCIARELLI Massimo - Relatore
Dott. RICCARDO Amoroso - Consigliere
Dott. ROSATI Martino - Consigliere
Dott. RICCIO Stefania - Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da Se.Al., nato il (...) in M.
avverso l'ordinanza in data 13/06/2023 della Corte di appello di Messina
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Massimo Ricciarelli;
lette le conclusioni del Pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Mariella De Masellis, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso e la manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 13/06/2023 la Corte di appello di Messina ha dichiarato inammissibile l'a…

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