Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa alla demolizione di una sopraelevazione realizzata in violazione della distanza minima di 10 metri dalla parete finestrata di un edificio vicino, ha affermato il seguente principio di diritto: La demolizione di una costruzione edilizia illegittima per violazione della distanza minima dai fabbricati vicini deve essere limitata alla sola porzione realizzata in violazione di tale distanza, senza estendersi alla parte della costruzione che rispetta la distanza prescritta. L'Amministrazione, nell'eseguire l'ordine di demolizione, ha l'obbligo di accertare con precisione i limiti quantitativi dell'abuso e di procedere all'abbattimento solo della porzione illegittima, salvo che non dimostri l'impossibilità tecnica di una demolizione parziale. In caso di demolizione illegittima della parte della costruzione realizzata nel rispetto della distanza, il proprietario ha diritto al risarcimento del danno per la perdita di tale porzione, quantificato sulla base del valore della stessa al netto dei maggiori costi necessari per assicurarne la conservazione. Spetta al giudice amministrativo, nell'esercizio dei poteri di cui all'art. 612 c.p.c., accertare l'esatta misura della inosservanza della distanza e i limiti della demolizione dovuta.