Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24398 del 20 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:24398PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali, non deve essere inteso come imminenza del pericolo di commissione di un ulteriore reato, ma come espressione di una continuità del pericolo nella sua dimensione temporale, desumibile dalla potenzialità criminale dell'indagato e dalla effettività del rischio di concretizzazione dei pericoli che la misura cautelare è chiamata a neutralizzare. Anche in presenza di gravi indizi di colpevolezza, il giudice non ha l'obbligo di dimostrare in positivo la ricorrenza dei "pericula libertatis", ma deve soltanto apprezzare gli eventuali segnali idonei a superare la presunzione di adeguatezza della misura cautelare in carcere prevista dall'art. 275, comma 3, cod. proc. pen. Ove tale presunzione non risulti superata, in ragione della gravità dei reati contestati, della personalità dell'indagato e della sua capacità di tessere reti relazionali finalizzate alla realizzazione di ulteriori programmi criminosi anche in regime di arresti domiciliari, la misura della custodia cautelare in carcere si configura come l'unica adeguata a neutralizzare il pericolo di recidiva, senza che assuma decisiva valenza la circostanza della sospensione dal servizio dell'indagato, atteso che alcuni dei reati contestati risultano commessi al di fuori dell'esercizio della funzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Relatore

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Se.An., nato a R il (omisssi);
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale di Salerno il 23/10/2023;
visti gli atti ed esaminato il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, ((omissis));
udito il Sostituto Procuratore Generale, dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito l'Avv. Vi.Ca., difensore di fiducia dell'indagato, che ha concluso insistendo per l'accoglimento dei motivi di ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Salerno, accogliendo l'appello proposto dal Pu…

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