Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8559 del 26 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:8559PEN

Massima

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Il diritto di critica, quale limite all'illecito penale di ingiuria, è legittimamente esercitato quando il fatto oggetto della critica, anche se ritenuto incolpevolmente vero dal soggetto che lo esprime, risulti effettivamente fondato su elementi di prova concreti e specifici, la cui valutazione da parte del giudice è doverosa al fine di escludere la sussistenza dell'offesa all'onore e alla reputazione della persona. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare attentamente la veridicità, anche putativa, delle affermazioni critiche, esaminando le fonti e i dati fattuali posti a loro fondamento, senza limitarsi a una mera valutazione della loro genericità o assertività, al fine di bilanciare adeguatamente il diritto di critica con il diritto all'onore e alla reputazione della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AI. FI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/02/2007 TRIBUNALE di COSENZA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CALABRESE RENATO LUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Antonello Mura che ha concluso per il rigetto del ricorso;

OSSERVA

1. Ai.Fi. impugna per cassazione la sentenza che ne ha confermato…

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