Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, la quale ha espressamente dichiarato di non avere più alcun interesse alla decisione del gravame. In tali casi, il giudice amministrativo, accertata la completezza del contraddittorio e dell'istruttoria, può definire il giudizio con sentenza in forma semplificata, compensando le spese di lite in assenza di contrarie deduzioni della parte resistente. Tale principio trova applicazione ogniqualvolta la parte ricorrente perda il proprio interesse originario all'impugnazione, determinando l'impossibilità di una pronuncia nel merito e la conseguente declaratoria di improcedibilità del ricorso. La sentenza in forma semplificata, emessa ai sensi dell'art. 71-bis del Codice del processo amministrativo, consente di raggiungere finalità di speditezza e di economia processuale, evitando l'inutile prosecuzione di un giudizio privo di scopo. Il giudice, pertanto, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso e a compensare le spese di lite, qualora accerti la sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente.