Il Comune non può emettere un ordine di demolizione di un'opera edilizia abusiva quando sia ancora pendente il procedimento di condono edilizio attivato dal privato, in quanto ciò violerebbe l'art. 38 della legge n. 47 del 1985, richiamato dal d.l. n. 269 del 2003, che impone all'Amministrazione di astenersi da ogni iniziativa repressiva fino alla definizione del procedimento di sanatoria. Pertanto, l'ordine di demolizione emesso in pendenza del procedimento di condono è illegittimo, in quanto pregiudica a priori la possibilità di ottenere il titolo abilitativo in sanatoria. L'Amministrazione ha l'obbligo di pronunciarsi sulla condonabilità o meno dell'opera, non potendo l'ingiunzione di demolizione costituire un implicito rigetto della domanda di condono. Soltanto in caso di diniego del condono, l'Amministrazione potrà emettere il conseguente provvedimento sanzionatorio, mentre in caso di accoglimento la costruzione diventerà lecita urbanisticamente.