Il diniego di compatibilità ambientale per la realizzazione di un impianto fotovoltaico in un'area agricola di pregio paesaggistico è legittimo quando l'intervento risulta in contrasto con gli obiettivi di qualità, gli indirizzi e le direttive del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, in quanto determina una significativa alterazione della trama agricola tradizionale e delle componenti antropiche, storico-culturali e visivo-percettive del paesaggio rurale tutelato. L'Amministrazione, nel valutare l'impatto paesaggistico dell'opera, non è tenuta ad accogliere le modifiche progettuali proposte dal privato in sede procedimentale, qualora esse non risultino idonee a superare i rilievi formulati dagli enti preposti alla tutela del territorio e del paesaggio, la cui posizione prevalente ai sensi dell'art. 14-ter, comma 7, della legge n. 241/1990 vincola l'Amministrazione procedente. Il sindacato giurisdizionale sulle valutazioni discrezionali dell'Amministrazione in materia paesaggistica è limitato ai soli vizi di legittimità, quali errori manifesti, illogicità o irragionevolezza, non potendosi sostituire all'Amministrazione nella ponderazione degli interessi pubblici e privati in gioco.