Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35411 del 24 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:35411PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. può essere integrato anche in assenza di una struttura unitaria e gerarchica dell'organizzazione criminale, essendo sufficiente l'esistenza di un vincolo associativo tra più soggetti finalizzato alla commissione di una pluralità di delitti, caratterizzato dall'utilizzo del metodo mafioso, ossia dalla forza di intimidazione del vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva. Tali elementi possono essere desunti da precedenti accertamenti giudiziari definitivi, dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e da altri riscontri probatori, come il compimento di azioni criminose, la capacità degli affiliati di mantenere relazioni con ambienti malavitosi, la condotta omertosa delle vittime e il coinvolgimento degli indagati in indagini e procedimenti penali relativi a reati di stampo mafioso. Inoltre, la partecipazione all'associazione di tipo mafioso può essere provata anche attraverso il coinvolgimento dell'indagato in attività criminali riconducibili all'associazione, come il traffico di stupefacenti e la commissione di reati contro il patrimonio, nonché attraverso il riscontro di rapporti e contatti con esponenti di spicco dell'organizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RI. Va., nato il (OMESSO) a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Messina 13 novembre 2006 nel procedimento n. 834/06 R.G. M.C.P.;

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. S. F. MANNINO;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, in persona del Dott. Giovanni D'ANGELO, il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio limitatamente ai capi 56) e 57) e il rigetto nel …

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