Consiglio di Stato sentenza n. 5598 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:5598SENT

Massima

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Il provvedimento di autotutela adottato dalla Soprintendenza, che ordina la rimozione di opere già autorizzate e l'esecuzione di ulteriori prescrizioni, è illegittimo in quanto emesso in assenza dei presupposti di legge richiesti per l'esercizio del potere di secondo grado, essendo il progetto già stato ritenuto compatibile con il vincolo paesaggistico in sede di precedente autorizzazione. L'amministrazione non può, in sede di autotutela, aggiungere nuove prescrizioni rispetto a un provvedimento autorizzatorio già rilasciato, salvo che non ricorrano i presupposti di legge per l'annullamento o la revoca dello stesso. Il principio di certezza del diritto e di tutela dell'affidamento del privato, infatti, impongono che l'amministrazione non possa unilateralmente modificare o integrare le condizioni e i limiti già fissati in un provvedimento ampliativo della sfera giuridica del destinatario, se non nel rispetto delle garanzie procedimentali e sostanziali previste dalla legge per l'esercizio del potere di autotutela.

Sentenza completa

N. 09990/2006
REG.RIC.

N. 05598/2011REG.PROV.COLL.

N. 09990/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9990 del 2006, proposto da:
Ministero per i beni e le attività culturali (Soprintendenza per i beni architettonici, per il paesaggio e per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Napoli e Provincia), in persona del Ministro in carica, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12;;

contro

Eni s.p.a., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo Studio Legale Vaiano - Izzo in Roma, ((omissis)), 3;
Ellemme s.a.s. di ((omissis)), in persona de…

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