Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 2065 del 2014

ECLI:IT:TARCT:2014:2065SENT

Massima

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Il piano paesaggistico, adottato dalla Regione in assenza di apposite norme regionali di recepimento di quelle statali previste dall'art. 144 del d.lgs. n. 42/2004, è legittimo in quanto il procedimento seguito, che ha previsto la consultazione e la partecipazione dei Comuni interessati, soddisfa i principi di concertazione istituzionale e di partecipazione dei soggetti interessati, anche in assenza di una specifica disciplina regionale, essendo applicabili le norme procedimentali di cui al Regio decreto n. 1357/1940 richiamate dall'art. 158 del d.lgs. n. 42/2004. La mancata adozione delle norme regionali di cui all'art. 144 non determina la violazione del principio di sussidiarietà verticale di cui all'art. 118 Cost., in quanto la funzione pianificatoria in materia paesaggistica spetta, ai sensi degli artt. 135 e 143 del d.lgs. n. 42/2004, allo Stato e alle Regioni e non già ai Comuni, i quali sono comunque chiamati a svolgere un ruolo significativo nella fase istruttoria che precede l'adozione del piano, senza tuttavia partecipare alla fase di adozione del piano paesaggistico nella forma del concerto. Il piano paesaggistico, in quanto strumento finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del paesaggio, non richiede la previa valutazione ambientale strategica (VAS) né la valutazione di incidenza, in quanto non determina alcun impatto sull'ambiente, limitandosi a imporre usi del territorio coerenti con lo sviluppo sostenibile. La frammentazione territoriale operata dal piano paesaggistico, che considera gli ambiti 14 e 17 solo con riferimento alle porzioni di territorio incluse nella Provincia di Siracusa, non è irrazionale, in quanto l'adozione dei piani paesaggistici su base provinciale corrisponde a un'esigenza di natura organizzativa che non impedisce un opportuno coordinamento fra le diverse Soprintendenze. L'adozione del piano paesaggistico spetta all'Assessore Regionale competente in materia, in quanto atto di indirizzo politico-amministrativo, e non ai dirigenti, ai quali compete l'adozione degli atti e dei provvedimenti amministrativi. Infine, le norme di salvaguardia del piano paesaggistico, che precludono la realizzazione di interventi in contrasto con le prescrizioni di tutela, trovano fondamento nell'art. 143, nono comma, del d.lgs. n. 42/2004 e non violano il principio di irretroattività della legge.

Sentenza completa

N. 00895/2012
REG.RIC.

N. 02065/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00895/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso iscritto al numero di registro generale 895 del 2012, proposto da:
Comune di Palazzolo Acreide, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'Avv. ((omissis)), giusta procura in atti, con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo sito in Catania, alla Via V. Giuffrida n. 37;

contro

Assessorato Regionale Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catania, domiciliataria per legge in Catania alla Via Vecchia Ognina n. 149;
((omissis))na, in persona del legale rappresentante
pro temp…

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