Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34471 del 6 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34471PEN

Massima

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Il militare che, in ragione del rapporto gerarchico, rivolge espressioni offensive e ingiuriose al superiore, commette il delitto di insubordinazione con ingiuria, a prescindere dalla qualifica rivestita dal superiore nell'ambito dell'organizzazione interna dell'amministrazione di appartenenza, in quanto tale condotta lede non solo la dignità e l'onore del superiore, ma anche l'integrità e l'effettività del rapporto gerarchico, funzionale al mantenimento della disciplina e della compattezza delle forze armate. La particolare rigidità dei rapporti nella disciplina militare impone di considerare offensivi dell'onore e del prestigio del superiore ogni atto o parola di disprezzo, anche il solo tono arrogante, in quanto contrari alle esigenze della disciplina militare, per la quale il superiore deve essere tutelato non solo nell'espressione della sua personalità umana, ma anche nell'ascendente morale che deve accompagnare l'esercizio dell'autorità del grado e la funzione di comando. Pertanto, la condotta del militare che rivolge espressioni offensive al superiore gerarchico integra il delitto di insubordinazione con ingiuria, senza che possa trovare applicazione l'esimente della provocazione prevista dall'art. 228 c.p.m.p., la quale è limitata ai soli reati di ingiuria e diffamazione commessi in danno di altro militare non superiore in grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 112/2014 CORTE MILITARE APPELLO di ROMA, del 03/12/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/05/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FLAMINI Luigi Maria che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) che conclude per l'accoglimento del ricorso.

RITEN…

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