Il provvedimento amministrativo contingibile e urgente di chiusura di una strada di penetrazione a servizio di un'area produttiva, adottato dal Sindaco sulla base di una relazione tecnica che evidenzia il pericolo di caduta massi dai fondi soprastanti, è legittimo in quanto risponde all'esigenza di tutelare la pubblica incolumità, nonostante possa determinare un disagio per i soggetti che utilizzano tale infrastruttura per accedere alle proprie attività produttive. Il Comune, infatti, non è tenuto a intervenire sull'intera area interessata dal rischio, ma può limitarsi a vietare l'accesso alla sola strada di penetrazione, in quanto l'ordinanza contingibile e urgente costituisce uno strumento amministrativo idoneo a fronteggiare situazioni di pericolo imminente, senza che sia necessario esperire ulteriori approfondimenti istruttori, essendo sufficiente il richiamo alle risultanze della relazione tecnica. La disparità di trattamento lamentata dai ricorrenti nei confronti dell'Ente gestore della strada statale parallela, che non è stato interessato dalle medesime misure, non inficia la legittimità del provvedimento, in quanto il Comune è tenuto a intervenire prioritariamente sulla strada di sua competenza, a prescindere dalla situazione di altri soggetti pubblici o privati. Pertanto, il provvedimento di chiusura della strada di penetrazione, adottato dal Sindaco ai sensi dell'art. 62 del Codice degli Enti Locali della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, è legittimo in quanto risponde all'esigenza di tutelare la pubblica incolumità, senza che sia necessario esperire ulteriori approfondimenti istruttori o estendere l'intervento all'intera area interessata dal rischio.