Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45887 del 7 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:45887PEN

Massima

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La partecipazione al reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti deve essere desunta da una serie di condotte significative che, complessivamente valutate, denotino l'organico inserimento in una struttura criminosa a carattere associativo. L'accertamento deve essere particolarmente rigoroso quando la prova dell'accordo sia desunta da condotte svolte nell'ambito di un solo episodio criminoso o da comportamenti che possono anche essere il frutto di un aiuto episodico. La mera partecipazione a singoli reati fine, pur essendo rilevante sul piano probatorio, non è di per sé sufficiente a dimostrare la consapevole adesione al sodalizio criminoso, essendo necessaria un'adeguata motivazione in ordine alla partecipazione dell'indagato al delitto associativo e al ruolo da lui stabilmente svolto non esclusivamente nel singolo reato di importazione commesso ma anche all'interno dell'organizzazione. Pur sussistendo autonomia tra il delitto di associazione per delinquere e i reati fine commessi dagli associati, gli elementi certi relativi alla partecipazione di determinati soggetti ai reati fine effettivamente realizzati possono essere influenti nel giudizio relativo all'esistenza del vincolo associativo e all'inserimento dei soggetti nell'organizzazione, a condizione che ricorrano elementi che dimostrino il tipo di criminalità, la struttura e le caratteristiche dei singoli reati, le modalità di esecuzione, etc. È indispensabile, tuttavia, una adeguata motivazione in ordine a tali elementi e alla partecipazione del singolo al sodalizio criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ru. St. ;

avverso la ordinanza del 24 marzo 2011 del Tribunale della Liberta' di Catanzaro;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Anna Maria Fazio;

letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Gaeta Pietro che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Ricorre Ru.S…

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