Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28295 del 28 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28295PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura quando vi è un accordo tra tre o più persone finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti, con la predisposizione comune dei mezzi occorrenti per la realizzazione del programma delinquenziale e la permanente consapevolezza di ciascun associato di far parte del sodalizio criminoso e di essere disponibile ad operare per l'attuazione del programma stesso. Ai fini della sussistenza dell'associazione, non è necessario che l'accordo sia diretto alla realizzazione di uno specifico reato, essendo sufficiente che esso sia finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti, destinati a durare nel tempo e a creare allarme sociale. Il vincolo associativo può ritenersi integrato anche quando i singoli reati-fine vengano commessi in diverse strutture o sedi operative, purché vi sia una comune organizzazione e consapevolezza della partecipazione all'associazione criminosa. La valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità, se non per manifesta illogicità o violazione di specifiche norme di legge. Pertanto, il giudice di legittimità non può riesaminare gli elementi fattuali e probatori posti a fondamento della decisione impugnata, né rivalutare la gravità indiziaria e l'adeguatezza della misura cautelare, limitandosi a verificare la congruità della motivazione rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GERACI Vincenzo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), in atti generalizzata, avverso l'ordinanza emessa dal tribunale del riesame di Napoli il 25.7.2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Alfredo Guardiano;

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. STABILE Carmine che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza del 25.7.2012 il tribunale di …

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