Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46462 del 21 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:46462PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si realizza quando più soggetti, anche senza previo accordo, consapevolmente e volontariamente cooperano alla realizzazione di un fatto illecito, contribuendo in vario modo e misura alla sua esecuzione. L'elemento soggettivo del concorso si caratterizza nella rappresentazione e volontà di ciascun partecipe di cooperare con gli altri alla realizzazione della condotta delittuosa, a prescindere dalla reciproca consapevolezza del contributo altrui. Pertanto, l'attribuzione della responsabilità penale a titolo di concorso non richiede necessariamente un previo accordo tra i concorrenti, essendo sufficiente che ciascuno di essi abbia coscienza e volontà di fornire un apprezzabile contributo, in qualsiasi fase di ideazione, organizzazione o esecuzione, all'altrui proposito criminoso. Inoltre, il concorso anomalo di cui all'art. 116 c.p., che prevede una diminuzione di pena per chi ha voluto un reato meno grave di quello effettivamente commesso, presuppone l'accertamento che l'evento diverso non sia stato voluto neppure a titolo di dolo indiretto e che non sia conseguenza di circostanze eccezionali, imprevedibili e non ricollegabili all'azione criminosa concordata. Pertanto, tale attenuante non è applicabile quando il reato commesso, pur essendo più grave di quello voluto, costituisce una mera aggravante del reato concordato, essendo stato realizzato da uno dei concorrenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Frances - Presidente

Dott. IPPOLITO Frances - Consigliere

Dott. CAPOZZI A. - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 73/2012 CORTE APP. SEZ. MINORENNI di CATANIA, del 22/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/10/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E RITENUTO IN DIRITTO

1. Con sentenza del 22.2.2013 la Corte di app…

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