Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 10491 del 7 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:10491PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato, può fondare il proprio apprezzamento su elementi probatori idonei a far ritenere con qualificata probabilità la responsabilità dello stesso in ordine ai reati contestati, senza che sia necessario il raggiungimento di quel grado di certezza richiesto per l'affermazione di responsabilità in sede di condanna. Pertanto, le intercettazioni telefoniche, i pedinamenti, le perquisizioni e i sequestri, se adeguatamente valutati e motivati dal giudice, possono costituire un compendio indiziario sufficiente per l'applicazione di una misura cautelare, anche in assenza di prove dirette. Inoltre, il giudice può desumere la partecipazione dell'indagato a un'associazione per delinquere dalla sua condivisione degli obiettivi criminosi del sodalizio, desumibile da conversazioni intercettate, senza che sia necessaria la prova della sua diretta partecipazione a singoli episodi delittuosi. Infine, il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione della custodia cautelare in carcere, può essere valutato dal giudice sulla base delle modalità e delle circostanze dei fatti contestati, senza che sia necessaria una specifica valutazione della personalità dell'indagato, laddove le particolari connotazioni delle azioni delittuose ascritte all'indagato siano ritenute sintomatiche di un concreto pericolo di reiterazione, arginabile solo con la misura più rigorosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVARESE Francesco - Consigliere

Dott. KOVERECH Oscar - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AR. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 26/06/2007 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMENDOLA ADELAIDE;

Udito il Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito per il ricorrente l'avvocato ANSELMO FABIO, che ne ha chiesto l'accoglimento.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1.1 Con ordinanza del 26 giugno 2007 i…

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