Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9856 del 7 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:9856PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: L'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 416-bis.1 c.p. ricorre quando la condotta criminosa, pur non essendo direttamente riconducibile a un'organizzazione mafiosa, evoca nella vittima il fondato timore di subire ritorsioni da parte del gruppo criminale di riferimento dell'agente, ingenerando in essa una condizione di soggezione ulteriore rispetto a quella normalmente derivante dal reato di estorsione. Tale aggravante ha natura oggettiva e risponde all'esigenza di prevedere un trattamento sanzionatorio più severo tutte le volte in cui l'evocazione della contiguità a un'organizzazione mafiosa pone la vittima nella condizione di dover fronteggiare le istanze prevaricatrici di un gruppo criminale, piuttosto che quelle di un singolo criminale comune. Inoltre, l'aggravante è configurabile anche quando la condotta dell'agente, pur non essendo direttamente riconducibile all'organizzazione mafiosa, abbia avuto la finalità di portare ausilio alla consorteria criminale di riferimento. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il tempo trascorso dai fatti contestati, pur non essendo di per sé sufficiente a escludere la sussistenza delle esigenze cautelari, deve essere espressamente considerato dal giudice, soprattutto quando si tratti di un rilevante arco temporale privo di ulteriori condotte dell'indagato sintomatiche di perdurante pericolosità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. PACI11I ((omissis)) - Consigliere Relatrice

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
La.Pa., nato a T il Omissis
avverso l'ordinanza emessa il 26/9/2023 dal Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo di rigettare il ricorso;
udito l'Avv. Bu.Fr., in sostituzione dell'Avv. Si.Gi., difensore del ricorrente, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 26 settembre 2023 il Tribunale di Catanzar…

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