Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36314 del 26 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:36314PEN

Massima

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Il dolo eventuale, quale forma di dolo meno intensa rispetto al dolo intenzionale, ricorre quando l'agente si sia chiaramente rappresentato la significativa possibilità di verificazione dell'evento concreto e, ciò nonostante, dopo aver considerato il fine perseguito e l'eventuale prezzo da pagare, si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di causare l'evento lesivo, aderendo ad esso per il caso in cui si verifichi. Tale forma di dolo, pur essendo compatibile con la fattispecie di omicidio volontario, non è invece compatibile con quella di omicidio preterintenzionale, che si caratterizza per la totale mancanza di volontà dell'evento morte, risolvendosi il coefficiente soggettivo dell'agente nel semplice dolo di percosse o lesioni che assorbe la prevedibilità in concreto dell'evento più grave. Ai fini della configurabilità del dolo eventuale, il giudice può fare riferimento a una serie di indicatori, quali la lontananza della condotta tenuta da quella doverosa, la personalità e le pregresse esperienze dell'agente, la durata e la ripetizione dell'azione, il comportamento successivo al fatto, il fine della condotta e la compatibilità con esso delle conseguenze collaterali, la probabilità di verificazione dell'evento, le conseguenze negative anche per l'autore in caso di sua verificazione, il contesto lecito o illecito in cui si è svolta l'azione, nonché la possibilità di ritenere, alla stregua delle concrete acquisizioni probatorie, che l'agente non si sarebbe trattenuto dalla condotta illecita neppure se avesse avuto contezza della sicura verificazione dell'evento. In presenza di un ristretto arco temporale tra l'insorgenza del proposito delittuoso e la sua attuazione, spetta al giudice il compito di valutare se, alla luce dei mezzi impiegati e delle modalità della condotta, tale lasso di tempo sia stato sufficiente a far riflettere l'agente sulla grave decisione adottata e a consentire l'attivazione di motivi inibitori di quelli a delinquere, ai fini della configurabilità dell'aggravante della premeditazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI CATANZARO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultimo;
inoltre:
(OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS);
Parti civili;
avverso la sentenza del 17/06/2020 della CORTE ASSISE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. VINCENZO SIANI;
preso atto che il Pubblico M…

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