Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42039 del 17 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:42039PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare, può essere legittimamente desunto dalle modalità delle condotte contestate, anche quando esse siano risalenti nel tempo, ove persistano atteggiamenti sintomaticamente proclivi al delitto che abbiano la capacità di attivare la latente pericolosità del soggetto, in modo da fondare una valutazione prognostica sul pericolo di recidivanza di elementi non ipotetici, ma reali, dai quali si possa dedurre, pur nella evidenziata distanza temporale dei fatti rispetto all'emissione della misura, una "concreta" probabilità di reiterazione criminosa, ossia di un pericolo "prossimo" all'epoca in cui viene applicata la misura, seppur non "imminente". Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle esigenze cautelari e dell'adeguatezza della misura, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/05/2021 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIOVANNI ARIOLLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. MANUALI VALENTINA, che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), a mezzo del difensore, ricorre per cassazione per l'annullamento dell'ordinanza con cui il Tribunale del riesame di Bari, in accoglimento dell'appello del pubblico …

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