Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33495 del 24 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:33495PEN

Massima

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Il diritto di critica, quale causa di giustificazione della diffamazione, richiede il rispetto di specifici requisiti, quali la veridicità dei fatti esposti, l'interesse pubblico alla loro conoscenza e la continenza formale nell'esposizione, non essendo sufficiente la mera assenza di dolo. Pertanto, le espressioni offensive e gratuite, anche se formalmente collegate a vicende di interesse pubblico, non possono ritenersi scriminate dal diritto di critica, in quanto eccedenti i limiti della continenza e della pertinenza. Inoltre, la provocazione, quale causa di esclusione della punibilità, presuppone un fatto ingiusto altrui, non integrabile dalla mera inosservanza di norme sociali o di costume, e richiede un nesso di causalità psicologica tra il fatto provocante e la reazione dell'agente. Infine, la pena detentiva per il reato di diffamazione, pur essendo astrattamente prevista, costituisce extrema ratio, richiedendo la ricorrenza di circostanze eccezionali, in considerazione della natura del reato e della sua prevalente offensività alla sfera morale della persona.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SESSA Rena - rel. Consigliere

Dott. TUDINO A. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/11/2017 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott.ssa CESQUI ELISABETTA, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
il difensore presente si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte d…

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