Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34428 del 6 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34428PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di lesioni personali volontarie è configurabile quando l'imputato, nel corso di una colluttazione, colpisce intenzionalmente la persona offesa con un pugno al volto, cagionandole lesioni refertate come compatibili con tale modalità di condotta, anche qualora vi siano dubbi sulla precisa dinamica dei fatti, purché la responsabilità dell'imputato risulti provata sulla base delle dichiarazioni attendibili della persona offesa e di testimoni oculari, in assenza di elementi che possano far ritenere la condotta come fortuita o involontaria. In tali casi, la valutazione della credibilità delle fonti di prova e della ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito, se congruamente motivata, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PALLA Stefan - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 973/2012 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 16/12/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/07/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

(OMISSIS) ricorre avverso la sentenza 16.12.14 della Corte di appello …

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