Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4446 del 2009

ECLI:IT:TARLAZ:2009:4446SENT

Massima

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Il Comune è tenuto a convocare la conferenza di servizi ex art. 14 della legge n. 241 del 1990 quando l'attività del privato sia subordinata ad atti di consenso, comunque denominati, di competenza di più amministrazioni pubbliche, anche su richiesta dell'interessato. L'omissione di tale adempimento costituisce un'inerzia illegittima, che obbliga l'amministrazione a provvedere entro un termine perentorio, decorso il quale può essere nominato un commissario ad acta per sostituirsi all'amministrazione inadempiente. Il privato può agire in giudizio per ottenere l'accertamento dell'obbligo di provvedere e la condanna dell'amministrazione, senza che possa essere opposta l'eccezione di tardività del ricorso, in quanto il termine decadenziale per l'impugnazione del silenzio è disciplinato dalla normativa speciale in materia di silenzio-inadempimento. La sentenza che accoglie il ricorso e dichiara l'obbligo dell'amministrazione di provvedere entro un termine perentorio, con la previsione della nomina di un commissario ad acta in caso di persistente inerzia, costituisce un rimedio effettivo per assicurare la conclusione del procedimento amministrativo nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 della Costituzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio,

Sezione Seconda bis,

ha pronunciato la seguente
SENTENZA
Sul ricorso ex art. 21 bis l. n. 1034 del 1971 e s.m.i. n. R.G. 10444 del 2008 proposto da Ag. Fo. Ca. s.r.l., in persona del legale rappresentante p.t. e So. s.r.l., in persona del legale rappresentante, entrambe elettivamente domiciliate in Ro. via En. Fe. n. (...), presso lo studio dell'avv. Gi. Bl. e dell'avv. Ca. Ce., che le rappresentano anche disgiuntamente;
contro
comune di Gr., in pers. del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Gi. Pi. ed elettivamente domiciliato presso il suo studio in Ro., via G. G. Be. n. (...);
comune di Ci.,
Regione La., n.c.;
Ministero per i beni e le attività culturali, in persona del ministro p.t., rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato e domiciliato presso la stessa in via De. Po. (...);
per l…

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