Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1825 del 2020

ECLI:IT:TARNA:2020:1825SENT

Massima

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La Soprintendenza ai beni paesaggistici è titolare del potere di rilasciare il parere di compatibilità paesaggistica nell'ambito del procedimento abilitativo edilizio relativo ad un immobile allocato in un centro storico, anche in mancanza di un vincolo diretto sul bene, in quanto i centri storici sono definiti quali beni paesaggistici o culturali, di talché l'Autorità preposta alla tutela del vincolo d'insieme sugli stessi gravante deve necessariamente essere coinvolta nel procedimento di autorizzazione ad un intervento edilizio di significativa rilevanza. Il decoro urbano, quale finalità immateriale dell'azione amministrativa che corrisponde al valore insito in un apprezzabile livello di qualità complessiva della tenuta degli spazi pubblici, armonico e coerente con il contesto storico, può essere perseguito mediante la selezione delle apposizioni materiali e delle utilizzazioni, specie commerciali, in ragione delle competenze di legge, senza che ciò escluda le valutazioni della Soprintendenza, che ben può imporre prescrizioni - anche ad attività commerciali già autorizzate - affinché non sia lesa la tutela del patrimonio culturale. L'illegittimità per disparità di trattamento del diniego della autorizzazione paesaggistica è configurabile solo in casi macroscopici, e presuppone un'assoluta identità delle situazioni di fatto prese in considerazione, tali da far ritenere del tutto incomprensibile ed arbitraria una successiva valutazione negativa. Non sussiste un diritto all'installazione di una pedana su suolo pubblico, sicché ove essa comporti pericoli per la sicurezza dei lavoratori, l'imprenditore ben potrebbe, anzi dovrebbe, rinunziarvi, in quanto tali pedane possono essere installate solo a condizione che, al tempo stesso, non ledano le esigenze di tutela del patrimonio culturale e non costituiscano un pericolo, né per i lavoratori, né per altri soggetti.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/05/2020

N. 01825/2020 REG.PROV.COLL.

N. 01219/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1219 del 2018, proposto da
Izzo Francesco, in proprio e nella qualità di titolare della Trattoria Chichibio con sede in Caserta alla Via Ferrante n. 4, rappresentato e difeso dall’avv. Luigi Adinolfi, domicilio pec come da Registri di Giustizia, domicilio fisico eletto in Napoli alla Via del Parco Margherita n. 34 presso l’Avv. Stefano Caserta;

contro

Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in persona del Ministro legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato Napoli, domicilio pec come da Registri di Giustizia; domicilio fisico
ex lege

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